Definizione
del problema
In tutti i paesi europei
come d'altronde in tutto il resto del mondo industrializzato,
l'evoluzione sia civile che tecnologica ha provocato una rapida
evoluzione dei sistemi di raccolta dei rifiuti solidi urbani, raccolta
che si stima essere giunta oggi alle sue massime potenzialità.
Questo fatto però ha
creato un gravissimo fenomeno di inquinamento di secondo grado, perché
le soluzioni oggi adottate per lo smaltimento, solo in apparenza
risolvono il problema.
Nel caso
dell'incenerimento mediante costosi e voluminosi impianti, se da una
lato si ottiene di ridurre del 70% il volume iniziale dei rifiuti (le
ceneri, altamente tossiche, devono comunque essere smaltite in
discariche controllate), dall'altro si scarica nell'atmosfera una massa
di veleni che se ha il pregio di essere poco visibile, dall'altro ha il
difetto di essere micidiale per l'uomo e ogni essere vivente animale o
vegetale.
Infatti è dimostrato che
da ogni inceneritore si diffondono diossina, idrocarburi colorati
cancerogeni (HCB, PCB, etc.), cadmio, mercurio, etc. i quali ricadendo
sulla terra con le piogge creano un inquinamento di secondo grado
assolutamente incontrollabile.
Nel caso di smaltimento
in discariche controllate si creano tre ordini di problemi:
-
Compromissione
ambientale dovuta alla presenza stessa della discarica cioè
al traffico di camion per il trasporto degli R.S.U., agli
odori e ai miasmi che emanano dalla fermentazione della
massa organica, alla deturpazione del paesaggio.
-
Inquinamento
ecologico dovuto al fatto che gli attuali sistemi di
impermeabilizzazione delle discariche sono progettati per
durare 35/50 anni dopo di che inizierà un processo di
inquinamento profondo delle falde, processo d'altra parte
già in corso a causa delle numerose discariche selvagge
usate nel precedente passato, alcune delle quali
peraltro sono ancora in funzione, perlomeno in Italia.
D'altra parte è stato dimostrato che alcuni prodotti
chimici presenti normalmente in discarica sono in grado di
superare i fogli usati per l'impermeabilizzazione (permeazione
dei solventi come il Toluolo, etc.). Un'altra grave causa
di inquinamento da discarica di difficilissimo controllo
consiste nella diffusione nell'atmosfera di vapori di
mercurio (neurotossici), generati dalla fermentazione
della massa organica, processo che si svolge ad una
temperatura sufficiente a provocare il fenomeno.
Come si vede, l'inquinamento di secondo grado da discarica
è più grave di quanto normalmente si creda o si voglia
credere.
-
Indisponibilità
di spazio sia per effettivi vincoli urbanistici sia per
l'opposizione delle popolazioni e dei suoi rappresentanti
politici: infatti, qualora pure si considerasse di potere,
o di volere, sorvolare sui problemi di compromissione
ambientale ed ecologica sopra accennati, risulta evidente
che i volumi in gioco sono talmente grandi che risulterà
impossibile proseguire oltre su questa strada, per
l'esaurimento degli spazi potenzialmente utilizzabili.
Per paesi densamente popolati come Germania, Italia,
Olanda etc. questo,problema è già attualità.
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Considerando quanto
sostenuto dai ricercatori più attenti, si può in sintesi immaginare
quale sarà la tendenza evolutiva nel prossimo decennio:
- stop alla costruzione
di nuovi inceneritori, con contemporaneo programma pluriennale di
chiusura degli impianti attualmente in esercizio;
- evoluzione della
tecnica delle discariche controllate, la cui sicurezza dovrà essere
aumentata e la cui vita enormemente allungata in quanto destinata a
smaltire solo la parte non riciclabile dei R.S.U.;
- parola d'ordine "riciclaggio"
delle differenti frazioni inorganiche(Vetro, plastica, etc.),
compatibilmente con il fatto che il bilancio costi/ricavi non sia
eccessivamente sfavorevole;
Le risposte al
problema
Si tratta quindi di
studiare una nuova politica dei rifiuti urbani che si basi su:
- una radicale
differenziazione della raccolta dei rifiuti industriali da quelli
urbani;
- una selezione della
raccolta volontaria di alcuni componenti dei R.S.U., utilizzando nel
modo più ampio possibile l'uso di contenitori appositamente diffusi
nel tessuto urbano (raccolta differenziata di Vetro,Carta, Lattine
etc.), consentendo così riciclaggi economicamente interessanti ed
una drastica riduzione dei volumi di R.S.U. da trattare;
- una raccolta
differenziata obbligatoria dei prodotti ad alto potenziale
d'inquinamento (medicine, batterie elettriche per autovetture,
pile elettriche, lampade, termometri aniline, solventi, coloranti,
etc.)
Parallelamente sarà
compito delle organizzazioni competenti intervenire a monte della
creazione del rifiuto.
Esistono vari campi di intervento, il più significativo dei
quali è quello degli imballi, che da soli rappresentano quasi il 50% in
volume dei R.S.U.
Gli imballi dovrebbero essere regolamentati sia dal punto
di vista del materiale costituente sia delle dimensioni e soprattutto
dal tipo di politica distributiva (abolizione del vuoto a perdere, etc.).
Altro settore di
intervento significativo è quello della drastica limitazione dei
prodotti "USA E GETTA".
Seguendo questa politica sarebbe ipotizzabile in breve tempo e
con investimenti relativamente contenuti:
- ridurre drasticamente
i volumi da trattare;
- ridurre drasticamente
i pericoli di inquinamento secondario.
L'urgenza di affrontare
il problema dell'ambiente ha favorito lo sviluppo di nuove tecnologie
tese al riciclaggio dei rifiuti ed aventi l'obbiettivo di consentire un
recupero economico degli investimenti effettuati nell'ormai
indilazionabile salvaguardia ecologica dell'ambiente. |